sabato 21 giugno 2008

UN DIALOGO DI DODICI ORE

Fu un dialogo di dodici ore. Dodici ore sul cornicione del ventiseiesimo piano di un grattacielo di Parigi, Francia. Un dialogo in cui si parlò di tutto: teologia, religione, psicologia, commercio. Il dialogo fu tra Dennis, un commerciante in bancarotta, e Raymond Gaits, un sacerdote di sessant'anni. Dennis voleva suicidarsi, e padre Raymond voleva convincerlo a non farlo. Alle dodici esatte, entrambi gli uomini si presero per mano e si lanciarono nel vuoto. "Chi dei due è stato più convincente?", fu la domanda di tutti i giornali di Parigi. Cosa sarà successo durante quel dialogo? Cosa avrà detto il suicida al sacerdote? Forse i due alla fine si saran no convinti che questo mondo non offre niente, e che è meglio morire che vivere?
Perché le persone si tolgono la vita? Che disperazione può portare qualcuno a una decisione così estrema? Eppure ogni cosa in questo mondo è un canto alla vita, dalla pianta più insignificante al neonato che col suo pianto inaugura i suoi polmoni. Tutti vogliono vivere, nessuno vuole morire. Cos'è allora che altera quell'essenza della vita?
Possono succedere molte cose che portano squilibrio alla mente umana, ma in realtà sono solamente i sintomi di qualcosa di più profondo: la mancanza di fiducia in se stessi e la non certezza della vita eterna. Chi è in pace con Dio non si può suicidare perché sa che la vita che Dio ci ha donato è qualcosa di sacro.
C'è un solo modo per ottenere pace con Dio, andando a Lui e lasciandogli ogni nostro peso e difficoltà. Gesù Cristo vuole portare il nostro carico, farci riacquistare fiducia in noi stessi, e darci la certezza della vita eterna?

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