domenica 29 giugno 2008

UNA LUCE NELL'OSCURITÀ

Questa è la caverna, ragazzi" disse Gary Lutes, di trentasette anni, ai suoi due figli Tim di nove anni e Buddy di tredici, con cui era andato ad esplorare una profonda caverna nello Stato della Virginia. Nel più profondo della grotta le sue tre lampade, inspiegabilmente, si spensero. Rimasero sommersi nella più densa oscurità a quasi 200 metri sotto terra. Cominciarono così cinque giorni da incubo. Con pochissima acqua, senza alimenti, senza luce e persi nel labirinto di corridoi, il padre ed i due figli pensarono che non sarebbero sopravvissuti. Ma in mezzo a quella tremenda oscurità ,fisica ed emozionale brillò una luce. Era una luce nella mente di Gary; un passaggio biblico che dice: "Tutto posso in Cristo che mi fortifica", (Filippesi 4:13). Quella piccola luce fu sufficiente per mantenerli nella speranza fino a che li trovò una pattuglia di soccorso. Quante volte nella vita, in mezzo ad una densa oscurità emozionale, chiediamo a qualcuno luce! Per Gary Lutes ed i suoi figli quella luce fu un passaggio biblico, che diede loro forza per sopportare il freddo, l' oscurità , la fame, la debolezza , la paura. Attualmente molti si trovano a vivere in una caverna emozionale molto oscura, in un lungo giorno buio, senza speranza, senza via d' uscita, ma per essi come per Gary c'è luce , c'è speranza, riecheggia ancora quel verso: "Tutto posso in Cristo che mi fortifica". Cristo è l'unica luce capace di illuminare il buio dell'anima e di brillare nelle situazioni più oscure, rinnovando le tue forze per oltrepassare qualsiasi caverna, dandoti la via d'uscita.

venerdì 27 giugno 2008

UNA FEDE COSTANTE

William Jennings Bryan in visita in Giappone partecipò ad un banchetto offerto da un ammiraglio della Marina Giapponese. Per celebrare i trionfi dell'Ammiraglio con un brindisi, tutti alzarono le loro coppe di champagne.
Ci fu grande meraviglia quando Brian, alzò un bicchiere di acqua. Qualcuno gli afferrò il braccio e sussurrò che il suo atto sarebbe stato considerato un'offesa per il festeggiato.
La risposta di Bryan, guardando l'Ammiraglio, fu: "Signore, lei ha conquistato le sue vittorie nell'acqua, ed io bevo alla sua salute nell'acqua; quando lei conquisterà vittorie nello champagne io berrò alla sua salute nello champagne".
Siamo capaci di mantenere le nostre convinzioni davanti alle situazioni senza cambiare? O ci adattiamo all'ambiente e ci comportiamo come gli altri solo per fare bella figura con quelli che stanno intorno a noi?
Quando il ladro sulla croce, di fianco a Gesù, decise di non seguire i gesti della maggioranza, ma accettò il Signore Gesù e la promessa di stare con Lui nel Paradiso andò contro l'opinione comune sì, ma ottenne la vita eterna!
Ricorda sempre, in ogni scelta che fai, che conta più piacere a Dio che al resto del mondo!

martedì 24 giugno 2008

UN VALORE CHIAMATO TEMPO

Immagina che esista una banca che ogni mattina aggiunga sul tuo conto la quantità di 86.400 €. Questa strana banca non permette che il saldo sia cumulato nei giorni ed ogni notte cancella dal tuo conto i soldi che non hai speso. Tutti noi siamo clienti di questa particolare banca che non gestisce il nostro denaro, ma qualcosa di molto più prezioso, il nostro tempo! Ogni mattina, la banca del tempo aggiunge sul tuo conto personale 86.400 secondi; ed ogni notte cancella tutto quello che non hai speso o investito in qualcosa di vantaggioso, se non usi il tuo saldo durante il giorno, esso viene perso, non esistono bonifici o accrediti. Considera quindi il valore del tuo tempo.
Per capire il valore di un anno, pensa a qualche studente che è stato bocciato ad un esame. Per capire il valore di un mese, pensa ad una madre che dà alla luce un neonato prematuro... Per capire il valore di una settimana, pensa all'editore di un settimanale. Per capire il valore di un'ora, pensa agli amanti che non vedono l'ora di incontrarsi!

sabato 21 giugno 2008

UN DIALOGO DI DODICI ORE

Fu un dialogo di dodici ore. Dodici ore sul cornicione del ventiseiesimo piano di un grattacielo di Parigi, Francia. Un dialogo in cui si parlò di tutto: teologia, religione, psicologia, commercio. Il dialogo fu tra Dennis, un commerciante in bancarotta, e Raymond Gaits, un sacerdote di sessant'anni. Dennis voleva suicidarsi, e padre Raymond voleva convincerlo a non farlo. Alle dodici esatte, entrambi gli uomini si presero per mano e si lanciarono nel vuoto. "Chi dei due è stato più convincente?", fu la domanda di tutti i giornali di Parigi. Cosa sarà successo durante quel dialogo? Cosa avrà detto il suicida al sacerdote? Forse i due alla fine si saran no convinti che questo mondo non offre niente, e che è meglio morire che vivere?
Perché le persone si tolgono la vita? Che disperazione può portare qualcuno a una decisione così estrema? Eppure ogni cosa in questo mondo è un canto alla vita, dalla pianta più insignificante al neonato che col suo pianto inaugura i suoi polmoni. Tutti vogliono vivere, nessuno vuole morire. Cos'è allora che altera quell'essenza della vita?
Possono succedere molte cose che portano squilibrio alla mente umana, ma in realtà sono solamente i sintomi di qualcosa di più profondo: la mancanza di fiducia in se stessi e la non certezza della vita eterna. Chi è in pace con Dio non si può suicidare perché sa che la vita che Dio ci ha donato è qualcosa di sacro.
C'è un solo modo per ottenere pace con Dio, andando a Lui e lasciandogli ogni nostro peso e difficoltà. Gesù Cristo vuole portare il nostro carico, farci riacquistare fiducia in noi stessi, e darci la certezza della vita eterna?

giovedì 19 giugno 2008

TRASFORMAZIONE GLORIOSA

Su una collina, vicina a Firenze, in un parco della famosa città, c'è la statua di Michelangelo, "Davide che uccide Golia". Una figura di rara bellezza, grazia e forza. Il giovane pastore coraggioso che con la sua fionda lanciò la pietra che aveva nella cintura. Quella statua fu tagliata da un blocco di marmo che un altro artista aveva lavorato e che accantonò, perché pensava fosse inutile.
Forse abbiamo conservato nelle nostre anime quei momenti che ci hanno fatto tanto male da metterci in una condizione di tristezza? Come ci possiamo liberare delle colpe del passato, dell'offesa di un amico che consideravamo importante, dell'indifferenza di una persona speciale che tanto ferì il nostro cuore, della sensazione di fallimento ed impossibilità di realizzazione di un grande sogno? Tutti i nostri peccati, tutti i nostri inganni, tutti i nostri fallimenti che mettiamo con coraggio e fiducia davanti al Signore, saranno ricostruiti da Dio e trasformati in qualcosa di eterno, buono e vero. Dio può e vuole trasformare la nostra vita. Quando tutto sembra irrimediabilmente perso, Egli opera meraviglie e fa rinascere in noi l'allegria di una vita piena ed abbondante. Dobbiamo solamente credere e sperare nella sua provvidenza. Nel momento giusto e nella forma giusta, la benedizione arriverà. Credi che tutto si scagli contro di te? Lascia che Dio agisca e rimarrai stupito dal risultato finale!

martedì 17 giugno 2008

TELEFONATA A DIO

- “Ciao Dio, scusa se ti disturbo questa sera, ma vorrei parlarti un momento...”
- “Già so cosa vuoi dirmi, ma parla, ho bisogno di sentire le tue parole”.
- “Ho bisogno di un amico che mi ascolti nelle mie prove e difficoltà. Come vedi, non posso farlo sempre durante il giorno, ma ho bisogno del tuo amore come guida, per non sentirmi mai solo. Voglio chiederti un favore: Dammi fede, caro Dio, per affrontare ogni ora del giorno, e non preoccuparmi per le cose che non posso cambiare in nessuna maniera.”
- “Non c'è niente che non può cambiare, amico mio caro, basta chiederlo con fede! E poi, non do mai pesi che una persona non possa sopportare. Stai tranquillo, su di te veglio Io!”
- “Grazie Dio, per essere il mio rifugio e grazie per aver risposto alla mia chiamata, ora mi sento meglio. Grazie per darmi consigli tanto buoni . Il tuo numero, Dio, è l'unico che è sempre occupato, ma allo stesso tempo sempre libero e pronto per dare risposte rassicuranti. Mai ho dovuto pagare un centesimo
per parlare con te!! Grazie Dio, sono sicuro che domani sarà un giorno nuovo per me.”
- “Lo sarà, caro mio, ti amo e ti benedico”.
- “Buona notte Dio, ti amo anche io, Amico mio fedele; ti chiamerò domani di nuovo, mi risponderai vero?”
- “Certo, aspetterò con ansia la tua chiamata!”
Che aspettiamo a fare anche noi una chiamata così? Troveremo un Amico disposto, comprensivo ed interessato alla nostra vita, Gesù!

sabato 14 giugno 2008

L'ULTIMA PAGA

"Non ci posso credere!" mi disse quella mattina la mia giovane vicina, "finalmente abbiamo appena pagato la nostra ultima rata. C'eravamo lasciati convincere ad adottare questo mezzo di pagamento, senza aver fatto bene i nostri conti, ed eravamo ormai al limite della sopportazione; questo pensiero è arrivato a togliere il sonno sia a mio marito che a me". Sappiamo però che esistono anche persone alle quali i loro impegni finanziari non pesano granché. Esse vivono continuamente al di sopra delle loro possibilità economiche. L'ufficiale giudiziario conosce bene il loro indirizzo di casa e i banchieri li sorvegliano costantemente; sono gli "habitué" dei conti in rosso.
Se pensiamo al debito morale degli uomini nei riguardi di Dio, possiamo anche qui distinguere fra coloro che sentono la loro responsabilità davanti a Lui e coloro per i quali il fardello dei loro peccati non è affatto pesante; e lasciano che
diventi grande senza per questo porsi molte domande! Ma esiste una terza categoria di persone che hanno accettato che il loro "passivo" venisse pagato, sì, il peso della loro colpevolezza che li opprimeva! Pagato, ma non personalmente da loro: ne sarebbero stati ben incapaci. Un altro ha saldato il debito: Gesù, sulla croce, ha pagato al loro posto. In greco, la lingua in cui il Nuovo Testamento è stato scritto, una delle ultime parole pronunciate dal nostro Signore Gesù crocifisso è stata: Tetelestai; termine che si scriveva in fondo a una fattura quietanzale e che viene tradotto con "è compiuto". Dall'alto della croce, il Figlio di Dio proclama così che il debito è stato pagato definitivamente. Il credente non deve più nulla a Dio. Solo riconoscenza e amore.

giovedì 12 giugno 2008

SII FORTE E CORAGGIOSO

Un aereo moderno, sulla pista vicino alla nostra, mi lasciò stupefatto. Ammirai le dimensioni di quel miracolo aeronautico, e immaginavo cosa avrebbero potuto pensare gli inventori del primo aereo nel vedere gli aerei moderni. Quegli uomini avevano sognato una macchina volante quando il mondo non avrebbe mai ammesso la possibilità che ciò fosse possibile. Certamente si saranno sentiti ripetere varie volte: "Ma che idea pazza!". Gli inventori sono presi di mira quando fanno grandi scoperte. Ma lo stesso vale anche per gli innovatori che si proiettano verso il futuro in cerca di soluzioni nuove; soluzioni che siano più efficienti, meno gravose e con nuove risorse. Tuttavia, se Dio semina un sogno nel tuo cuore, non dimenticare di essere forte e coraggioso. Va' avanti, apporta nella tua vita quei cambiamenti necessari e forse, fra qualche anno, tu sarai fra gli innovatori che ammireremo per le meraviglie compiute. Cos'è che t'impedisce di farlo? Quando una persona è consapevole di non avere nelle mani il controllo di tutto, allora sa di poter fare affidamento su Dio che la può aiutare a togliere quelle deficienze che stanno impedendo di vivere veramente la vita! Le parole "scoraggiato" e "impaurito" forse descrivono come ti senti quando sei completamente solo. Ma Dio ti dice: "lo sono con te, e opero in te".
Il signor Weber ci racconta questa storia:
'Mio figlio di dodici anni aveva il compito di prendersi cura del fratello di tre anni, su un molo dove erano attraccate delle barche. Il piccolo perse l'equilibrio e cadde in acqua, dove c'erano circa 1 metro e 80 di profondità. Il bambino più grande incominciò a gridare. Io corsi in aiuto e mi tuffai in quell'acqua torbida, ma non riuscii a vedere niente. Non potevo trovare mio figlio. Ritornai a galla per respirare, e poi mi tuffai di nuovo. Finalmente lo trovai, a circa 1 metro e 20 dalla superficie, aggrappato ai pali di sostegno del porto, cercando di salvarsi. Lo afferrai e lo portai in superficie: tutt'e due quasi senza più aria.
"Dimmi Billy, come mai ti sei tenuto così stretto ai pali che stavano sott'acqua?". Mio figlio rispose: "Stavo aspettando te, papà, sapevo che saresti venuto a salvarmi!".
Proprio come quel bambino, molti rimangono sommersi, aspettando che Dio si manifesti. Ma Lui vuole staccare le nostre mani da ciò che cerca di tenerci a fondo, irrompere nella nostra paura e nel nostro scoraggiamento, e dirci: "Sono qui, sono con te, non preoccuparti!".
Un giorno, mentre i discepoli erano in barca, si abbatté su di loro una tempesta. Si spaventarono, e gridarono a Gesù. Al loro grido, il Signore gli venne in aiuto salvandoli. Anche noi, se siamo in difficoltà e nelle prove, non ci scoraggiamo, ma invochiamo Cristo Gesù il Signore, che di certo accorrerà in nostro soccorso!

mercoledì 11 giugno 2008

UNA FEDE COSTANTE

William Jennings Bryan in visita in Giappone partecipò ad un banchetto offerto da un ammiraglio della Marina Giapponese. Per celebrare i trionfi dell'Ammiraglio con un brindisi, tutti alzarono le loro coppe di champagne.
Ci fu grande meraviglia quando Brian, alzò un bicchiere di acqua. Qualcuno gli afferrò il braccio e sussurrò che il suo atto sarebbe stato considerato un'offesa per il festeggiato.
La risposta di Bryan, guardando l'Ammiraglio, fu: "Signore, lei ha conquistato le sue vittorie nell'acqua, ed io bevo alla sua salute nell'acqua; quando lei conquisterà vittorie nello champagne io berrò alla sua salute nello champagne".
Siamo capaci di mantenere le nostre convinzioni davanti alle situazioni senza cambiare? O ci adattiamo all'ambiente e ci comportiamo come gli altri solo per fare bella figura con quelli che stanno intorno a noi?
Quando il ladro sulla croce, di fianco a Gesù, decise di non seguire i gesti della maggioranza, ma accettò il Signore Gesù e la promessa di stare con Lui nel Paradiso andò contro l'opinione comune sì, ma ottenne la vita eterna!
Ricorda sempre, in ogni scelta che fai, che conta più piacere a Dio che al resto del mondo!

LE PASSIONI MALATE DI OGGI

L'omosessualità e le passioni amorose contro natura sono delle infermità morali dell'uomo moderno. Ciò che prima era aberrante, oggi è normale. Ciò che prima era definito peccato, oggi è diventato virtù. Ciò che prima si faceva nell'occulto, oggi è diventato moda ed è arrivato ad essere perfino un simbolo di libertà e maturità. Tutto ciò non è altro che il culmine di un processo che cominciò diversi secoli fa. L'omosessualità, la droga, le immoralità e il calpestare le norme divine non sono altro che il frutto di ciò che è stata la prima disubbidienza di Adamo a Dio. Basterebbe un semplice sguardo ai fatti giornalieri della società per comprendere. Quanti omicidi, rapine, sequestri, violazioni, suicidi, prostituzione, omosessualità, ubriachezza e droga si producono ogni giorno nel mondo? Milioni di casi! Ogni mancanza morale dell'uomo proviene dalla perversione. La passione sessuale non è altro che l'amore perso. L'ubriachezza è un istinto a bere finché si converte in vizio. Il rubare è un'ansia naturale di possedere qualcosa.
La soluzione per l'uomo non è quella di sopprimere istinti sani e naturali, inclusi quelli dell'amore, ma di dargli la proporzione e l'equilibrio giusto. Esso si raggiunge solo ed esclusivamente quando Cristo viene a vivere in noi, a dirigere e governare la nostra vita. Invitiamo Cristo a diventare il nostro Salvatore, Signore, Maestro e Padrone del nostro vivere.

martedì 10 giugno 2008

AUTOGIUSTIFICAZIONE

Per sua natura l'uomo è portato ad incolpare gli altri dei propri errori. Come quel ragazzino che provocò un allarme generale posando il piede sulla coda del gatto. La madre, che dalla stanza vicina aveva sentito il forte miagolio dell'animale, gridò: "Smettila di tirare la coda al gatto!". Il bimbo, per difendersi, rispose: "Mamma, non sto tirando la coda al gatto, ci sono solo sopra; lui si è messo sotto il mio piede!". Forse possiamo sorridere al maldestro e umoristico tentativo di attribuire la colpa all'innocente gatto; però, come spesso accade, mentre scorgiamo chiaramente la "pagliuzza" nell'occhio dell'altro, siamo ciechi per la "trave" nel nostro occhio. Gli uomini cercano più di giustificarsi che di riconoscere il vero stato delle cose. Visto dalla prospettiva di Dio il nostro punto di vista è il più delle volte mortificante, giacché Egli dichiara che ogni nostra "giustizia è diventata come un abito invecchiato". Nonostante Dio abbia tracciato molto chiaramente la via della salvezza, l'uomo persiste nel volersi tirare fuori "con i legacci delle proprie scarpe", cioè con i propri mezzi. Perché questo? Vedi, quando Dio creò l'uomo, lo fece perfetto e lo pose in una felice condizione, per lui era una gioia passeggiare nel fresco della sera con il Signore. Ma dopo il peccato, la natura umana fu avvelenata. Le migliori azioni degli uomini sono macchiate e Dio è ignorato. Sedotto dal peccato, l'uomo non è in grado di riconoscere la sua attuale condizione e inutilmente s'immagina di piacere a Dio con le buone opere. Peccatore, svegliati! Prima che tu possa piacere a Dio, devi essere "giustificato per la Sua grazia". Smettila col tuo folle tentativo e comincia ad avere fiducia in Colui che ha detto: "Venite a me, e io vi darò riposo"!

sabato 7 giugno 2008

PRIGIONI NELLE QUALICI RINCHIUDIAMO

Paysandú, una bella città moderna e progressista, ubicata sulla sponda orientale del fiume Uruguay, aveva un problema. Avevano appena inaugurato un nuovo sistema carcerario, ma non c'era nessun carcerato da rinchiuderci. Il sindaco inaugurò l'edificio con una cerimonia molto solenne, e preparò un bel discorso. L'unica cosa che mancava, era qualcuno che inaugurasse quelle nuove e pulite celle. Si trovarono diversi nomi di delinquenti conosciuti, ladri, truffatori, ma non si trovò nessun candidato appropriato. Quindi successe una delle ironie della vita. In pochi giorni si scoprì nella città un gran contrabbando di automobili nella quale era implicato il sindaco stesso. Chi avrebbe pensato che quell'uomo che inaugurò la prigione sarebbe stato il primo ad inaugurarla in tutti i sensi? Gli esseri umani fabbricano continuamente prigioni nelle quali si rinchiudono da soli. Una delle prigioni più nefaste nella quale ci rinchiudiamo è quella della paura. Alcuni temiamo la malattia e la morte prematura. Che cosa guadagniamo con una simile paura? Per caso non ci priva della pace interna, imprigionandoci in una cella di preoccupazione costante? Pertanto, non ci angosciamo per il domani, perché ci saranno degli affanni. Ogni giorno ha già i suoi problemi ma non dobbiamo temerli. Invece di permettere che la paura e l'ansia c'imprigionino, permettiamo piuttosto che l'amore di Dio, amore perfetto, getti fuori la paura e ci liberi.

giovedì 5 giugno 2008

UN SOLO AMORE CON DUE REAZIONI

Lo scrittore Mark Guy Pearce stava leggendo un libro quando sentì che uno dei suoi figli rimproverò l'altro, dicendogli: "Devi comportarti bene. Devi essere buono altrimenti papà non ti vorrà più bene!" Lui subito intervenne spiegando: "Vi continuerò ad amare quando sarete buoni e quando non lo sarete. Quando sarete buoni, vi amerò di un amore che mi fa felice; quando sarete cattivi, vi amerò di un amore che mi rende triste".
Molti genitori invece di rassicurare i figli che il loro amore è un amore incondizionato, insegnano loro il contrario: un amore che dipende dal comportamento dei figli. Gli psicologi sono giunti alla conclusione che i figli si formano il concetto di Dio, il Padre celeste, secondo il concetto che hanno del proprio padre terreno.
Gesù Cristo fu il modello di quell'amore nel Suo atteggiamento verso l'apostolo Pietro. Quando Cristo volle sapere se davvero i Suoi discepoli Lo conoscessero, Pietro rispose: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", rendendo felice il Maestro. Ma la notte in cui Cristo fu tradito e giudicato ingiustamente, lo stesso Pietro negò di conoscere Gesù, rattristando il Maestro. Tuttavia, dopo la resurrezione, Cristo mostrò a Pietro di amarlo come prima.Stabiliamo che il nostro amore, da oggi in poi, sarà come l'amore che Pearce mostrò al figlio che non faceva altro che seguire l'esempio di Gesù Cristo che a Sua volta ha seguito l'esempio del Padre celeste.