lunedì 20 ottobre 2008

Certificato di Laurea

Si attesta che il possessore del presente certificato ha conseguito la Laurea in Spaziotempo ed è autorizzato a esercitare il controllo totale su ogni evento della propria vita, oltre che su un numero indefinito di vite simultanee nelle quali potrà soffermarsi a piacimento per approfondire la propria conoscenza. Inoltre potrà scegliere libe­ramente di gioire o di soffrire, e di attirare a sé gli spiriti guida che riterrà utili alla propria forma­zione e al proprio svago.
Il certificato è soggetto alle seguenti limitazioni: Auto-imposto.

Controllate:
tutti avete questo certificato
in tasca.

martedì 14 ottobre 2008

Barbieri e Dio

Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli eradere la barba. Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere unabuona conversazione. Parlano di tante cose e di vari argomenti. Quando alla fine toccano l'argomento Dio, il barbiere dice:Io non credo che Dio esista. Perchè dice questo? chiede il cliente. Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste. Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate? Ci sarebbero bambini abbandonati? Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza nè dolore. Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte questecose. Il cliente pensa per un momento, ma non replica perchè non vuole iniziare una discussione. Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio. Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo instrada con dei capelli lunghi, annodati e sporchi e con la barba sfatta. Sembrava sporco e trasandato. Il cliente torna indietro ed entradi nuovo nel negozio del barbiere e gli dice: La sa una cosa? I barbieri non esistono. Come può dire ciò? chiede il barbiere sorpreso. Io sono qui e sono un barbiere. Ed ho appena lavorato su di lei! No! esclama il cliente. I barbieri non esistono perchè se esistessero non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfattecome quell'uomo là fuori. Ma i barbieri ESISTONO! Questo è ciò che succede quando la gente non viene da me. Esattamente! afferma il cliente. Questo è proprio il punto! Anche Dio ESISTE! Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e cerca il Suo aiuto. Questo è il motivo per cui c'è tanto dolore e sofferenza nel mondo.

giovedì 10 luglio 2008

DIO È CON TE ANCHE NELLE SOFFERENZE!

Il noto Salmo 23, "l'Eterno è il mio pastore" ci dice fra l'altro: "Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei con me". Tu, che ora stai attraversando una valle tenebrosa, prega il Signor Gesù Cristo di essere il tuo buon pastore. Forse sei pieno di dubbi e di inquietudine, non vedi nessun barlume di speranza, non sai come tirare avanti, la colpa e l'incertezza ti riempiono, pensieri di suicidio ti assillano. GESU' ha mostrato innumerevoli volte che è a disposizione di quelli stanno toccando "il fondo". Egli dice: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati" (Marco 2: 17). Se avrai fiducia in GESU', allora vedrai che Egli sa consolare come nessun altro. La Sua parola è la consolazione che toglie ogni paura. Egli ti darà una speranza che ti riempirà di una grande certezza di vita dopo la morte. La Bibbia ci mostra chiaramente la via d'uscita. Si chiama GESU' Cristo, poiché Egli è la via, la verità e la vita. Devi dire "sì" a Lui e consegnarGli la tua vita sia nei giorni felici, che in quelli tristi. Molti malati gravi credono che la morte sia una liberazione, e che con essa tutto finisca. Ma questo non è vero! Nel profondo del cuore, noi sappiamo che con la morte non terminerà tutto. La Bibbia ci testimonia questo; per esempio nell'evangelo di Luca 16:19-31 leggiamo che la vita continua dopo la morte e ogni individuo deve rendere conto a Dio; e ancora: "E' stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Ebrei 9:27).

lunedì 7 luglio 2008

EUTANASIA

Da qualche tempo, in Olanda, è in vigore una legge che fornisce "la base giuridica" per l'eutanasia attiva. In essa, le sofferenze fisiche e psichiche sono definite ragioni per l'eutanasia attiva, anche se il paziente non è un malato incurabile. Ma dove pone i propri limiti l'uomo moderno? Abbiamo ancora davanti agli occhi i tremendi eventi nell'ospedale viennese di Lains, dove alcune infermiere hanno deliberatamente ucciso pazienti per pura comodità! Si conoscono anche casi, nei quali persone soggette a depressioni si sono lasciate convincere, nella loro miseria interiore, a scegliere il suicidio. Si trattava di persone non malate incurabilmente, che bisognava aiutare in altro modo! Oltre questo, c'è magari il rischio che degli eredi in scomoda situazione finanziaria desiderassero la morte rapida del testatore ammalato. Oppure che si permetta di "liberare dalla sofferenza" un invalido, non per via delle sofferenze, ma per pura pigrizia o comodità. Normalmente, la voglia di vivere è sempre più forte del desiderio di morire. Con questo, si solleva la domanda: la persona che desidera la propria morte chiede ad altri di aiutarla? Chi può sapere che non si tratti invece di uno stato eccezionale? L'esperienza insegna che il paziente al quale il medico ha rifiutato la medicina mortale più tardi sarà riconoscente al medico stesso. Chi ha fatto un tentativo di suicidio, più tardi ringrazierà la persona che lo ha salvato. L'eutanasia attiva va contro la volontà divina. Soltanto Dio ha il diritto di dare la vita e di riprendersela!

giovedì 3 luglio 2008

VIVERE REALMENTE

Non molto tempo fa mi incontrai con un gruppo di uomini, a pranzo. La nostra conversazione cominciò a girare attorno alla questione: "che cosa significa realmente vivere?" Fu molto interessante scoprire che le risposte non erano facili, anzi molto diverse fra di loro. Per uno dei partecipanti, vivere significava "apprezzare le cose migliori della vita". Per un altro "Vivere era avere piacere evitando al massimo le cose noiose". Finalmente la discussione divenne più seria, man mano che le persone ammettevano che, anche se beni materiali e attività gradevoli rendono la vita più gioiosa, nel "vivere veramente" esiste qualcosa di intangibile che non può essere messo dentro una scatola e nemmeno diventare l'annotazione di una agenda. Molti secoli fa Gesù manifestò ai Suoi seguaci che cosa significa vivere veramente. Egli affermò "...Sono venuto perché voi abbiate vita e l'abbiate in abbondanza" (Giovanni 10.10). Che significato ha avere una vita piena o abbondante?
Vivere veramente richiede un proposito. Un elemento importante per il successo di qualsiasi iniziativa é la motivazione che c'è dietro. Senza proposito potremmo ingaggiarci in vane ricerche, in attività che possono apparire attraenti ma che alla fine non presentano risultati positivi e duraturi. L'apostolo Paolo scrisse: "Ma tu hai seguito da vicino il mio ammaestramento, la mia condotta, i miei consigli, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia perseveranza" (II Timoteo 3.10). Lui sapeva chiaramente dove stava andando e come fare per arrivarci.
Vivere veramente richiede lavoro. Il lavoro non é "un male necessario", ma uno dei mezzi attraverso il quale possiamo usare le nostre qualità, i nostri doni e le nostre esperienze, sia per la nostra realizzazione personale che per il bene degli altri. Il lavoro esprime chi siamo e ciò che fummo destinati ad essere. - Colui che é pigro nel suo lavoro, é fratello dell'uomo dissipatore" (Proverbi 18.9), vale il narcisismo, e la domanda tipica é: "Qual'è il bene che ciò mi porterà?" Intanto una delle emozioni più profonde é l'amore. Esiste l'amore romantico e sensuale, ma anche l'amore per la famiglia, per gli amici, per la patria, per una causa nobile. Quando si esprime l'amore con azioni di rinuncia, il vivere veramente si perfeziona, sia in profondità che in grandezza. "Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici" (Giovanni 15.13)".
Vivere veramente richiede dare. Una visione egoista della vita si concentra su quello che si può ricevere. Ma, come Gesù disse, "C'é maggiore felicità nel dare che nel ricevere" (Atti 20.35).
E una curiosa verità. Quando diamo, il dare crea una relazione. Una delle più grandi gioie della vita é sapere che quel poco che diamo può migliorare la vita di altre persone. “Chi disprezza il suo prossimo, pecca, ma chi ha pietà dei poveri é beato" (Proverbi 14.21).
Ti interessa vivere veramente? Seguendo ed applicando i principi sopra descritti, avrai un eccellente inizio. Ma prima di tutto questo, interessati di avere dentro di te Colui che è la Vita: Cristo!

domenica 29 giugno 2008

UNA LUCE NELL'OSCURITÀ

Questa è la caverna, ragazzi" disse Gary Lutes, di trentasette anni, ai suoi due figli Tim di nove anni e Buddy di tredici, con cui era andato ad esplorare una profonda caverna nello Stato della Virginia. Nel più profondo della grotta le sue tre lampade, inspiegabilmente, si spensero. Rimasero sommersi nella più densa oscurità a quasi 200 metri sotto terra. Cominciarono così cinque giorni da incubo. Con pochissima acqua, senza alimenti, senza luce e persi nel labirinto di corridoi, il padre ed i due figli pensarono che non sarebbero sopravvissuti. Ma in mezzo a quella tremenda oscurità ,fisica ed emozionale brillò una luce. Era una luce nella mente di Gary; un passaggio biblico che dice: "Tutto posso in Cristo che mi fortifica", (Filippesi 4:13). Quella piccola luce fu sufficiente per mantenerli nella speranza fino a che li trovò una pattuglia di soccorso. Quante volte nella vita, in mezzo ad una densa oscurità emozionale, chiediamo a qualcuno luce! Per Gary Lutes ed i suoi figli quella luce fu un passaggio biblico, che diede loro forza per sopportare il freddo, l' oscurità , la fame, la debolezza , la paura. Attualmente molti si trovano a vivere in una caverna emozionale molto oscura, in un lungo giorno buio, senza speranza, senza via d' uscita, ma per essi come per Gary c'è luce , c'è speranza, riecheggia ancora quel verso: "Tutto posso in Cristo che mi fortifica". Cristo è l'unica luce capace di illuminare il buio dell'anima e di brillare nelle situazioni più oscure, rinnovando le tue forze per oltrepassare qualsiasi caverna, dandoti la via d'uscita.

venerdì 27 giugno 2008

UNA FEDE COSTANTE

William Jennings Bryan in visita in Giappone partecipò ad un banchetto offerto da un ammiraglio della Marina Giapponese. Per celebrare i trionfi dell'Ammiraglio con un brindisi, tutti alzarono le loro coppe di champagne.
Ci fu grande meraviglia quando Brian, alzò un bicchiere di acqua. Qualcuno gli afferrò il braccio e sussurrò che il suo atto sarebbe stato considerato un'offesa per il festeggiato.
La risposta di Bryan, guardando l'Ammiraglio, fu: "Signore, lei ha conquistato le sue vittorie nell'acqua, ed io bevo alla sua salute nell'acqua; quando lei conquisterà vittorie nello champagne io berrò alla sua salute nello champagne".
Siamo capaci di mantenere le nostre convinzioni davanti alle situazioni senza cambiare? O ci adattiamo all'ambiente e ci comportiamo come gli altri solo per fare bella figura con quelli che stanno intorno a noi?
Quando il ladro sulla croce, di fianco a Gesù, decise di non seguire i gesti della maggioranza, ma accettò il Signore Gesù e la promessa di stare con Lui nel Paradiso andò contro l'opinione comune sì, ma ottenne la vita eterna!
Ricorda sempre, in ogni scelta che fai, che conta più piacere a Dio che al resto del mondo!