lunedì 7 luglio 2008

EUTANASIA

Da qualche tempo, in Olanda, è in vigore una legge che fornisce "la base giuridica" per l'eutanasia attiva. In essa, le sofferenze fisiche e psichiche sono definite ragioni per l'eutanasia attiva, anche se il paziente non è un malato incurabile. Ma dove pone i propri limiti l'uomo moderno? Abbiamo ancora davanti agli occhi i tremendi eventi nell'ospedale viennese di Lains, dove alcune infermiere hanno deliberatamente ucciso pazienti per pura comodità! Si conoscono anche casi, nei quali persone soggette a depressioni si sono lasciate convincere, nella loro miseria interiore, a scegliere il suicidio. Si trattava di persone non malate incurabilmente, che bisognava aiutare in altro modo! Oltre questo, c'è magari il rischio che degli eredi in scomoda situazione finanziaria desiderassero la morte rapida del testatore ammalato. Oppure che si permetta di "liberare dalla sofferenza" un invalido, non per via delle sofferenze, ma per pura pigrizia o comodità. Normalmente, la voglia di vivere è sempre più forte del desiderio di morire. Con questo, si solleva la domanda: la persona che desidera la propria morte chiede ad altri di aiutarla? Chi può sapere che non si tratti invece di uno stato eccezionale? L'esperienza insegna che il paziente al quale il medico ha rifiutato la medicina mortale più tardi sarà riconoscente al medico stesso. Chi ha fatto un tentativo di suicidio, più tardi ringrazierà la persona che lo ha salvato. L'eutanasia attiva va contro la volontà divina. Soltanto Dio ha il diritto di dare la vita e di riprendersela!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel post sull'eutanasia. Anche nel giuramento di Ippocrate i medici erano chiamati a non esercitare l'eutanasia attiva.

Un saluto a te e a tutti i cercatori di Dio!

Andrea
http://andreamacco.wordpress.com/