lunedì 28 aprile 2008

LE QUALITA' DI UN LEADER

Hai mai lavorato per qualcuno che poi non avresti mai più voluto lasciare?
La prima ditta in cui ho lavorato, appena terminata l'università, apparteneva ad una persona speciale, il signor Mills, che ne era anche il leader. Ricordo che i miei colleghi mi parlarono di lui come di un tipo particolare, e ciò mi preoccupava un po'. Quando il primo giorno di lavoro mi convocò nel suo ufficio, e mi disse che mi avrebbe chiesto di fare qualcosa che avrei detestato fare, la cosa mi spaventò. Invece, dopo qualche minuto di conversazione, mi sentii coinvolto dal suo entusiasmo, dalla gentilezza e dal rispetto nei miei riguardi, e dalla dignità che dimostrava come capo.
Nel lasciare l'ufficio, rimasi sorpreso di come un incarico, che inizialmente mi si presentava insipido, si fosse trasformato in una sfida che non vedevo l'ora di affrontare; tutto questo, grazie alla sua personalità positiva. Le persone amano seguire un leader ingegnoso.
Nel mondo del lavoro, però, esistono molti cosiddetti "capi" che non hanno dei veri seguaci che collaborano con loro con dedizione. Ciò può risultare pericoloso perché la saggezza popolare dice: un dirigente senza seguaci è uno che prima o poi andrà a passeggio da solo.
Una rinomata azienda che si distingue per la sua abilità nell'identificare tendenze e pratiche sociali, nel 1997 ha condotto un'indagine per determinare cosa le persone desiderino in un capo. Le cinque principali qualità riscontrate, sono state:
- abilità nel motivare le persone ed ottenere il loro coinvolgimento;
- abilità nelle trattative di un accordo, in presenza di conflitti;
- capacità nell'identificare il corso di un'azione ed afferrarla;
- capacità nel prendere decisioni, anche se non popolari, avendo come obiettivo l'interesse delle persone;
- esperienza nell'addestrare e sviluppare altri leaders che s'impegnino efficacemente.
Molti credono che, una volta raggiunta una posizione di autorità, le persone li seguiranno automaticamente. Spesso, invece, la posizione di autorità, porta alla solitudine, particolarmente nei momenti di maggiore difficoltà.
Un leader efficace, oltre ad avere la capacità di motivare i propri collaboratori, di trattare i conflitti in maniera abile, di tracciare un programma chiaro per le azioni, deve dimostrare interesse per le persone che guida, a volte addirittura sacrificando se stesso, proprio come faceva Gesù, il leader per eccellenza.
Se prendiamo esempio da Lui, stiamo certi che ogni nostra impresa avrà successo.

martedì 22 aprile 2008

PERCHÉ GRIDA LA GENTE?

Un giorno il Maestro domandò ai suoi discepoli: "Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?".
Gli uomini pensarono alcuni momenti, "Perché perdiamo la calma, per questo motivo gridiamo" disse uno.
"Ma perché gridare quando l'altra persona è al tuo fianco?" domandò il Maestro, "non è possibile parlargli a voce bassa?"
Altri diedero altre risposte ma nessuna di esse soddisfaceva il maestro.
Alla fine uno spiegò: "Quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto e per coprire quella distanza devono gridare per poter ascoltarsi; più arrabbiati sono, più forte dovranno gridare per ascoltarsi ad una grande distanza"
Quindi il Maestro domandò: "Che succede quando due persone si innamorano?"
"Essi non si gridano ma si parlano soavemente, perché? perché i loro cuori sono molto vicini e la distanza tra essi è molto piccola"
Il Maestro continuò: "Addirittura non parlano ma solo sussurrano e si avvicinano di più nel loro amore, finché non hanno bisogno di sussurrare, solo si guardano e questo è tutto."
Quindi il Maestro continuò e disse: "Quando discutete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino , non dite parole che vi distanzino di più, verrà un giorno in cui la distanza sarà tanta e non troverete più la strada verso il ritorno..."
Se ci rivestiamo dell'amore di Dio che è in Cristo saremo capaci di coprire ogni distanza tra noi e gli altri!

giovedì 17 aprile 2008

ACQUA, UVETTA E... DIO

Claudia, una francese di quarantatré anni, proprietaria di uno yacht di undici metri di lunghezza, partì da sola dalla Nuova Zelanda, in rotta per il Giappone.
La partenza fu all'insegna dell'entusiasmo e dell'ottimismo. Tuttavia, la sfortuna si accanì contro il panfilo; un uragano si abbatté sull'imbarcazione, gli strumenti di navigazione si guastarono e i venti dell'uragano spezzarono l'albero; infine, a prua, all'improvviso emerse uno scoglio. Claudia descrive così quel momento: "Ebbi solo il tempo di riempire d'acqua una bottiglia, prendere alcuni acini di uvetta, gettarmi nella scialuppa di salvataggio e... sperare in Dio".
Claudia stette alla deriva nel Pacifico per molti giorni, soffrendo indicibili peripezie. Razionò accuratamente l'acqua e l'uvetta, e non smise mai di lottare e di credere in Dio.
La mattina del ventesimo giorno della sua odissea, la navigatrice solitaria approdò a Tanga, in Nuova Guinea. Le era rimasta ancora un po' d'acqua e alcuni acini di uvetta, era molto debole, ma non aveva mai perso la fede in Dio.
Purtroppo, non si naufraga solo in mare o negli oceani. Di tutti i 'naufragi' che ci sono nella vita, quello che causa tanta sofferenza è il naufragio di un matrimonio. In questo caso non è mai una sola persona a pagarne le conseguenze, ma a soffrirne sono i due coniugi e, nella maggioranza dei casi, i figli che rappresentano le vittime innocenti.
A volte i nostri dolori sono insopportabili ma Dio attende solo che Gli chiediamo aiuto. Cristo può ridare un senso alla nostra vita distrutta, attende solo il nostro grido d'aiuto.

martedì 15 aprile 2008

PIÙ PROFONDO DEL MARE AZZURRO

A centinaia di chilometri della costa di Guam c'è la Fossa Marina, il posto più profondo dell'oceano. Il 23 gennaio 1960, Jacques Piccard e Donald Walsh si imbarcarono in un sottomarino e discesero nell'oscurità fredda e solitaria. Questa discesa nella profondità fu un record mondiale, non si è mai più ripetuto. La profondità del mare è inconcepibile ed incalcolabile. La Fossa Marina ha più di 11 chilometri di profondità. La pressione del l'acqua sul fondale è di 15.931 libre per pollice quadrato. Tuttavia, c'è vita. Il signor Walsh vide sul fondo dei pesci simili a delle sogliole che sopravvivevano nonostante la pressione e l'oscurità assoluta.
Per la maggioranza di noi, è impossibile sondare la profondità della Fossa Marina. Ma molto più difficile è comprendere l'amore di Dio. Paolo aveva difficoltà per descriverlo, ma pregò affin ché i suoi lettori potessero, in qualche modo, comprenderlo e accoglierlo in se.
La ragione per la quale non possiamo raggiungere mai la profondità dell'amore di Dio è che è infinito, senza misura. Se qualche volta ti senti solo e non amato, se credi che stai affondando nella profonda oscurità della disperazione, pensa che l'amore di Dio per te è più profondo della Fossa Marina.

giovedì 10 aprile 2008

POVERO MA RICCO

Durante i duri anni della depressione, in un paese del Texas, il signor Best, si fermava nel magazzino del signor Miller per comprare prodotti freschi. Un giorno, il signor Miller stava pelando patate. Improvvisamente Best notò un bambino piccolo, magro, con vestiti logori ma puliti, che guardava impressionato una cassetta di uova fresche. Best non potette fare a meno di ascoltare la conversazione tra il bambino e il signor Miller: - Ciao Barry, come stai oggi-? -Ciao signor Miller. Sto bene, grazie stavo solo ammirando le sue uova fresche.
-Ti piacerebbe portarne qualcuna a casa? cosa hai da darmi in cambio?
- L'unica cosa che ho è la mia biglia più preziosa.
- Davvero? Me la lasci vedere? -È un gioiello! - Lo vedo. Mmm... l'unico problema è che questa è azzurra ed a me piacciono quelle rosse. Hai qual- cuna come questa, ma rossa?
-Non esattamente, ma quasi.-
-Facciamo una cosa. Porta questa borsa di uova a casa e la prossima volta che vieni mostrami la biglia rossa che hai.
- La signora Miller si avvicinò al signor Best e gli disse: - Sono bambini molto poveri e mio marito gli dice sempre di ritornare con una biglia di colore diverso, permettendo ai bimbi di rimanere in possesso delle proprie biglie e nello stesso tempo possono portare ogni volta a casa borse piene di frutta o uova. Mio marito non ha una sola biglia!
Best Rimase impressionato e commosso. Dopo molti anni, al funerale di Miller notò un uomo in divisa che piangeva e ringraziava Dio. Era quel bimbo che era venuto a saldare il suo debito! Non saremo ricordati per le nostre parole, bensì per le nostre azioni!

martedì 8 aprile 2008

NASO ED OCCHIALI

Una volta disse il naso al suo padrone: "Sono stufo di dover sopportare quegli occhiali affinché i tuoi occhi possano vedere, da ora in poi mi rifiuto di portarli." L'uomo non volle essere ingiusto e rispose: "D'accordo, si farà come tu vuoi". Ma improvvisamente quella persona, non potendo vedere bene senza i suoi preziosi occhiali, inciampò e cadde. Guarda caso, cadde rovinosamente in avanti e cosa successe? Sbatté violentemente il naso rompendoselo! Da quel momento, il povero naso, non solo dovette sopportare gli occhiali per non ripetere l'incidente, ma dovette sopportare per settimane, fastidiosi ed asfissianti cerotti.
Chi siamo noi per disprezzare gli altri? Molte volte ci sentiamo carichi o ci sembra che sopportiamo cose che non ci servono a niente. Gesù disse "Chiunque mi voglia seguire, prenda la sua croce e mi segua." Smettiamo di lamentarci, per ogni sciocchezza o piccolezza, magari è per il nostro bene e neanche lo sappiamo!

giovedì 3 aprile 2008

OLTRE IL DENARO

Una famiglia povera aveva la capacità di prendere tutte le cose per il verso giusto, ed una donna ricca si decise ad aiutarli. Ma un giorno la visitò un vicino della famiglia povera e le disse che la stavano imbrogliando. "I bambini di quella famiglia mangiano sempre cose deliziose, lussi che nemmeno io posso permettermi." disse il vicino. La donna ricca andò a visitare, a mezzogiorno, questa famiglia. Era ferma vicino alla porta, sul punto di bussare, quando sentì che una delle bambine domandava ad un'altra:
- Servi carne arrosto oggi?- - No, credo che mangeremo pollo - rispose l'altra bambina.
Sentendo questo, la donna entrò immediatamente. Vide le due bambine sedute al tavolo sul quale c'erano poche fette di pane secco, due frutti freddi, una brocca di acqua e nient'altro. Alla sua domanda, risposero che facevano finta che il loro povero pranzo fosse un vero banchetto: "Lei non sa come è delizioso il pane quando uno lo chiama torta di fragole."
"Ma è molto più goloso se lo chiami gelato alla crema" disse l'altra bambina. La signora ricca uscì di lì con una nuova idea di quello che significa la felicità. Scoprì che la felicità non sta nelle situazioni, bensì nei pensieri. Aveva appena imparato quello che Salomone aveva detto tanto tempo prima che "Il coraggio dell'uomo lo sostiene nella sua malattia; ma perso il coraggio, chi l'alzerà?"
Non chiediamo che cambi la nostra fortuna, chiediamo di essere trasformati noi ed i nostri pensieri. Allora, vedremo che ci sono benedizioni che ci aspettano!